Gli autori emergenti fanno schifo

Questo post nasce da alcuni messaggi privati che una bookblogger ha voluto rendere pubblici su Instagram.
Senza riportarli nel dettaglio, vi basti sapere che molti bookblogger giustificavano la richiesta di soldi agli emergenti in cambio di recensioni perché “i loro libri fanno schifo e quindi per leggere merda vogliamo essere pagati”.

Ovviamente, gli stessi bookblogger non si sognerebbero mai di chiedere un centesimo alle grandi CE, perché i libri editi da grandi CE, secondo il loro metro di giudizio, sono tutti capolavori letterari.

Ho quindi pensato anch’io di dire la mia.

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La canzone di Achille – Madeline Miller

Come sempre, quando le aspettative su un libro sono troppo alte, si rimane delusi e, infatti, è proprio ciò che mi è successo con “La canzone di Achille”.

Ho letto centinaia di recensioni a cinque stelle un po’ ovunque e mi sono fidata, ignorando quelle voci fuori dal coro che dicevano “meglio non conoscere l’Iliade” o “meglio dimenticare l’Iliade” prima di leggere questo libro.

Ammetto di non aver dato retta a quelle voci, pensando che fossero i soliti snob che “se non è identico all’opera originale, fa schifo”.

Invece, questa volta avevano ragione.

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Sir Blake nel regno dei Sidhe – Lorenzo Iero

Ho scoperto questo libro fantasy per ragazzi grazie a Instagram e, dopo aver seguito per un po’ la pagina del suo autore, mi sono decisa ad acquistarlo, spinta dai numerosi post a tema.

La storia è molto carina, semplice, in grado di affascinare il target giovane a cui si rivolge.

Blake Caldwalader, il protagonista della storia, è un bambino come tanti, a cui piace disegnare e fantasticare.
A distinguerlo dagli altri bambini, però, non c’è alcun superpotere o dote naturale, a differenza di quanto accade in moltissimi romanzi fantasy.
Anzi, a Blake manca un braccio, da quando gli è stato amputato a causa della meningite.

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Recensione “Il grande Vallo” su “1001 notti d’inchiostro”

Ed eccoci qui, dopo la pausa estiva, per riprendere le attività del blog.
Avrei potuto riaprire bottega a inizio settembre, ma ho preferito prendermi 2 settimane extra per produrre nuovi articoli, la cui uscita è pianificata nei prossimi mesi.

Oggi avrei voluto iniziare con un post di analisi relativo ad alcune dinamiche di Instagram che coinvolgono gli autori emergenti, ma ho trovato nella casella mail una bellissima sorpresa: la recensione di Sara, bookblogger di “1001 notti d’inchiostro“.

Per chi non conoscesse il suo blog, vi consiglio caldamente di dargli una lettura: troverete un sacco di titoli interessanti, recensioni dettagliate e approfondite, pagine traboccanti di passione per la lettura… Insomma, un approdo sicuro per chiunque sia alla ricerca di buone letture e ottime recensioni.

Lascio quindi la parola a lei, grazie Sara!

“L’erede di Ethel – Il grande Vallo” recensione su “1001 notti d’inchiostro”

Il grido della rosa – Alice Basso

Amo lo stile frizzante di Alice Basso e aspettavo questo romanzo con impazienza.
Quando si desidera ardentemente mettere le mani su un nuovo libro, in genere è facile rimanere delusi e non vedere soddisfatte le proprie (altissime) aspettative.

In questo caso, invece, Alice Basso ci regala una storia ricca di colpi di scena e intrighi, come sempre espressi con il suo stile originale, leggero e divertente.

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“L’erede di Ethel” sul giornale di Carate

Quando ho iniziato a scrivere l’ultima stesura di questa storia, sei anni fa, non avrei mai immaginato che sarebbe stata scelta da un editore e pubblicata.
Per la verità, non credevo nemmeno che sarei arrivata alla fine.

Tengo moltissimo a questa saga. Non è la mia prima opera e non sarà l’ultima, ma le ho dedicato anni, lunghe ore di fatica, a volte di disperazione.
Mi sono affezionata al mondo che ho creato e ho vissuto la storia accanto ai miei personaggi, perché tenere in mano la tastiera e avere una scaletta scritta su carta non significa proprio nulla.

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Dove il mondo finisce – Lorenzo Franchini

“Dove il mondo finisce” è un reportage di viaggio che narra l’impresa compiuta da 23 vespisti che, dopo essersi conosciuti online, sono partiti alla volta della Terra del Fuoco, lungo la Ruta 40.

Ho trovato molto interessante la prima parte, in cui vengono descritti i preparativi e le dinamiche di gruppo che già avevano iniziato a formarsi prima della partenza.
È stata un’ottima idea quella di inserire nel testo scambi di mail e stralci di conversazioni.

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Il giovane Holden – J. D. Salinger

Sul mio blog, ho parlato spesso di questo libro, senza però mai recensirlo nel dettaglio, per cui direi che è arrivato il momento di farlo.

Ho letto “Il giovane Holden” alle medie, tra la seconda e la terza, su consiglio della mia prof di italiano. All’epoca non amavo leggere e questo libro, insieme a “Un ragazzo” di Nick Hornby, è stato ciò che ha avviato la mia lenta trasformazione in una lettrice.

Penso che questo libro vada letto all’età giusta, nell’adolescenza o in età adulta con uno sguardo rivolto alla propria adolescenza.

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Il luogo ideale

luogoBuona domenica a tutti e ben ritrovati!
Con oggi si conclude la pausa estiva di Cogito Ergo Leggo.
In questi giorni, mentre ero in vacanza, ho leggiucchiato un po’ di saggi e romanzi arretrati, oltre a una raccolta fotografica di Salgado, in omaggio ai coltivatori di caffè, di cui vi parlerò in un altro post.
Inoltre, ho cercato di scrivere un capitolo di LEDE su cui sono arenata da un paio di settimane. Qualche riga sono riuscita a buttarla giù ma, una volta tornata a casa, ho cestinato tutto e sono ripartita da capo.
Mi sono così messa a riflettere sui luoghi in cui scrivo e leggo di solito, accorgendomi che ci sono luoghi adatti per queste azioni e altri che, invece, non lo sono. Continue reading →

3 buoni motivi per documentarsi

libraryIn genere, uno dei consigli che si dà in narrativa è scrivi di ciò che sai.
Diciamo che è la soluzione più comoda, che esclude il lavoro di documentazione necessario ad acquisire conoscenze che non si possiedono.
Se volessi scrivere la storia di uno sviluppatore JAVA che vive in Brianza non avrei bisogno di informarmi sulle tecniche di programmazione o sulla geografia della Brianza. Sono conoscenze che già possiedo.
Diverso sarebbe il caso in cui io decidessi di scrivere una storia ambientata nella foresta pluviale amazzonica. Non ci sono mai stata e non so quali siano le problematiche del viverci in mezzo, quindi avrei necessariamente bisogno di documentarmi.
Per coloro che sono restii a un buon lavoro di documentazione prescrittura, ecco tre buoni motivi per cui è necessario documentarsi. Continue reading →