
Ho scoperto questo libro fantasy per ragazzi grazie a Instagram e, dopo aver seguito per un po’ la pagina del suo autore, mi sono decisa ad acquistarlo, spinta dai numerosi post a tema.
La storia è molto carina, semplice, in grado di affascinare il target giovane a cui si rivolge.
Blake Caldwalader, il protagonista della storia, è un bambino come tanti, a cui piace disegnare e fantasticare.
A distinguerlo dagli altri bambini, però, non c’è alcun superpotere o dote naturale, a differenza di quanto accade in moltissimi romanzi fantasy.
Anzi, a Blake manca un braccio, da quando gli è stato amputato a causa della meningite.
Ho molto apprezzato il riferimento a Bebe Vio, senza che il suo nome venga espressamente citato.
Mi sono immaginata bambina, ad ascoltare mio papà durante la lettura della storia.
Sono certa che avrei chiesto maggiori informazioni, udendo questa frase:
Tra le varie testimonianze di bambini che ce l’avevano fatta, le erano balzati agli occhi vari articoli sulle vicissitudini di una ragazzina italiana, cui erano state amputate entrambe le braccia e le gambe, perché colpita da una meningite fulminante che le aveva causato un’estesa infezione.
Quella coraggiosa bambina non si era persa d’animo, riuscendo a volgere a proprio favore la drammatica situazione, diventando addirittura una campionessa paraolimpica.
Da un magico portale, prende quindi il via una fantastica avventura, in un mondo parallelo, uguale ma diverso, in cui esiste la magia e di cui la memoria viene tenuta in vita dai bambini che lo hanno visitato, grazie all’arte, alla scrittura, la poesia…
Lo stesso Malambruno, il folletto che conduce il nostro piccolo protagonista nel suo mondo incantato, si vanta di essere stato reso celebre da Sir Leopardi.
Le cose, però, non sono semplici come sembrano.
Quando il piccolo Blake “approda” nel Regno dei Sidhe in qualità di osservatore, appare subito chiaro che qualcuno lo cerca, lo vuole… E lo rapisce, sottraendolo alla custodia di Malambruno.
Il lettore si appassiona subito alle vicissitudini del piccolo Blake, tenendo ben presente ciò che Malambruno dice nelle prime pagine: Blake potrebbe morire, in questo viaggio, e non fare più ritorno nel suo mondo originario.
Il Regno creato da Lorenzo Iero trabocca di fantasia, creature fantastiche e magia.
I giovani lettori a cui è rivolta questa storia non faticheranno a immedesimarsi in Blake, a fantasticare sul meraviglioso Regno dei Sidhe e a immaginarsi protagonisti di questa straordinaria avventura.
Leggerò molto volentieri il secondo volume, per continuare a seguire il viaggio e la crescita di Blake.
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