Dove il mondo finisce – Lorenzo Franchini

“Dove il mondo finisce” è un reportage di viaggio che narra l’impresa compiuta da 23 vespisti che, dopo essersi conosciuti online, sono partiti alla volta della Terra del Fuoco, lungo la Ruta 40.

Ho trovato molto interessante la prima parte, in cui vengono descritti i preparativi e le dinamiche di gruppo che già avevano iniziato a formarsi prima della partenza.
È stata un’ottima idea quella di inserire nel testo scambi di mail e stralci di conversazioni.

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Il fantasma della montagna

Baasan, un pastore nomade della Mongolia, dopo aver ricevuto un’offerta in denaro in cambio della pelliccia di un leopardo delle nevi, si arma di fucile e si avventura sui monti Altaj alla ricerca della sua preda.
Tra il grido dell’aquila, lo scricchiolio della neve sotto gli scarponi e il fischio del vento, si troverà a conoscere davvero se stesso e a decidere cosa per lui è più importante: la vita di un leopardo o i soldi con cui potrebbe abbandonare il nomadismo e trasferirsi in un’abitazione confortevole, lontana dalle privazioni della steppa.

Nel post precedente, avevo detto che avrei parlato della mia esperienza (finora positiva) con l’editoria e, in effetti, avrei voluto pubblicare l’articolo completo entro un paio di giorni, ma ho deciso di dare la precedenza alla notizia della pubblicazione del libro “Il fantasma della montagna” che, di fatto, si tratta del mio esordio.

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Marocco (seconda parte)

P1040276Negli ultimi giorni sono stata impegnata con la stesura di alcuni capitoli impegnativi di LEDE e con la scrittura di un racconto che, se riterrò essere almeno al livello della decenza, presenterò a un concorso.
Per queste ragioni, la seconda parte del reportage del mio viaggio in Marocco si è fatta un po’ attendere ma, alla fine, eccola qui. Continue reading →

Marocco (prima parte)

P1040066Scrivo questo articolo di ritorno dal Marocco, dopo una settimana trascorsa tra villaggi desertici, dune di sabbia e montagne brulle, insieme a un gruppo di viaggio composto da 12 persone e da Khalid, la nostra guida.

Ho prenotato presso Caesar Tour, una piccola agenzia di viaggi con una sede a Milano, in zona Porta Romana, che mi ha assegnata a Kuda Tour, il mio tour operator, di cui sono pienamente soddisfatta.

Nonostante tutti gli infausti pronostici che ho sentito da maggio (mese della prenotazione) fino al 25 agosto (giorno della partenza), non sono morta di caldo, non ho avuto un collasso sotto al sole, non mi sono ustionata, non sono stata rapita dal terrorismo islamico, non sono stata venduta per 10.000 cammelli, non sono stata divorata da un serpente, né punta da uno scorpione e non mi sono schiantata di faccia sulla testa di un dromedario.

Un successone, insomma, che mi ha consentito di tornare viva e in grado di scrivere questo reportage. Continue reading →

La carovana del sale – Elena Dak

31k4FOcPjJL._BO1,204,203,200_Dopo 52 capitoli e quasi 150.000 parole, sono ormai giunta ben oltre la metà nella stesura di LEDE.
Ho impiegato circa un anno e mezzo per giungere a questo punto e ho ormai una discreta conoscenza dei due terzi del mio mondo fantastico.
Il terzo rimanente, invece, è al momento buio completo. O meglio, ho un’idea ben precisa delle tribù che abitano il territorio ma la quasi totalità degli eventi che intendo narrare si svolgono in un vasto deserto simil-sahara di cui non conosco nulla, se non che fa caldo e che c’è sabbia.
Ho così iniziato il mio certosino lavoro di documentazione pre-scrittura e, come prima lettura, mi sono buttata su “La carovana del sale”, di Elena Dak. Continue reading →

Lapponia finlandese (prima parte)

P1100848In quest’ultima settimana sono stata lontana dalla blogosfera, o meglio, sono stata lontana dall’Italia e di conseguenza dalla blogosfera, dal momento che non mi piace commentare o rispondere dal cellulare.
Tempo fa, in risposta a un commento di Mary Mayflower, avevo annunciato la nascita di una nuova sezione e così oggi colgo l’occasione per inaugurarla.
Viaggiare mi permette di conoscere luoghi e persone differenti, con usanze magari anche opposte alle mie, che lasciano una traccia dentro di me. Quando si tratta di descrivere l’ambientazione Continue reading →