Intervistiamo un autore: Giampy

Ciao a tutti e bentornati sul mio blog.
Oggi vorrei presentarvi un giovane autore fantasy, di cui ho avuto la possibilità di leggere i primi due capitoli della sua storia.
Quindi, per iniziare, lascerò che sia lui a presentarsi.

Ciao, Giampy, ti do il benvenuto sul mio blog.
Prima di iniziare, presentati ai lettori e raccontaci del tuo romanzo, in uscita a inizio 2023.

Ciao Chiara, grazie a te per avermi concesso questa intervista, ne sono onorato!
Allora, mi chiamo Gianpiero e ho 25 anni, ormai quasi 26. Non amo particolarmente il mio nome e quindi preferisco farmi chiamare con il diminutivo Giampy, come si può vedere anche da Instagram.
Mi piace leggere, scrivere e giocare ai videogiochi, sono attualmente le mie tre passioni principali. Ho anche altri interessi ma non me la sono mai sentita di chiamarle passioni: guardo serie tv, anime e a volte disegno, o dovrei dire disegnavo, visto che non lo faccio da parecchio.
Parliamo del mio romanzo: è un libro fantasy e non è autoconclusivo, ma fa parte di una saga di cinque romanzi di cui ho già scritto l’intera storia e, anche se le varie bozze probabilmente subiranno delle modifiche, mi fa piacere averle. La sensazione di aver concluso una storia lunga ben cinque libri è qualcosa di appagante, ma anche un pochino triste, quando penso che è finita, perché mentre scrivevo è stato per me un susseguirsi di emozioni che ancora provo quando la rileggo.

Ho solo un problema: cerco costantemente la perfezione quando so benissimo che non è possibile. L’ultimo capitolo del quinto libro, quindi il finale, l’ho scritto a inizio luglio, eppure, continuo a revisionare e revisionare e non ho mai avvertito pesantezza nel farlo. Penso che, nella scrittura, la revisione sia gran parte del lavoro e se ami ciò che fai non può essere pesante, nonostante a un certo punto una pausa sia necessaria, se non obbligatoria.
Scrivere deve essere sempre un piacere, ma sei una scrittrice anche tu, saprai di cosa sto parlando.

Perché però scrivere subito l’intera storia? Semplice, perché io quando ho iniziato a scrivere avevo già in mente uno svolgimento e un finale, ovviamente il tutto ha preso forma con il tempo, ma volevo dargli un inizio e una fine prima di mandare il primo libro alle varie case editrici, volevo concludere la storia di Lara per potermi eventualmente concentrare su altro, sono fermamente convinto che le saghe non vadano continuate o scritte in base al successo come purtroppo spesso avviene.

I miei libri si classificano come epic fantasy anche se per tutta la violenza presente e la crudeltà del mondo che ho creato, in tutte le sue sfaccettature, mi sento di classificarlo anche come dark fantasy; la mia saga è ispirata a quella di The Witcher e hanno ovviamente alcune cose in comune.
The Witcher è la mia saga preferita e, mentre scrivevo, mi sono sentito come se stessi creando un grande omaggio alla mia serie del cuore. Volevo creare una storia tutta mia, con i miei personaggi, dotati di un’identità propria che possa lasciare il segno ed emozionare.
Spero di esserci riuscito, ma questo me lo diranno i lettori quando inizierà la serializzazione della saga. Non vedo davvero l’ora!


Come ho detto in apertura, ho avuto la possibilità di leggere online i primi due capitoli del tuo romanzo, in cui ho incontrato alcuni mostri che popolano il tuo universo fantasy. Posso chiederti se hanno qualche significato particolare, per te? Sono una rappresentazione di qualcosa che appartiene al mondo reale?

Allora, tutti i mostri presenti nei miei romanzi vengono da mitologie realmente esistenti e da vari folclori.
Io da sempre sono un amante di mitologia e storia, per cui non potevo che creare i miei mostri basandomi su questo. Rappresentano la realtà? Secondo me, spesso e volentieri, sì. I miti che conosco e a cui mi sono ispirato spesso sono frutto di cose che ricalcano la nostra realtà, per terrorizzare magari una civiltà o per spaventare i bambini, per fare qualche esempio.
La mia mitologia preferita da sempre è quella greca; infatti, c’è un luogo specifico nei miei romanzi che è ispirato all’antica Grecia, ai miti greci e almeno il 90% dei mostri presenti vengono dalla mitologia greca.
I mostri, tuttavia, non sono mai uguali al mito di appartenenza perché altrimenti non sarebbe nemmeno originale; ho scelto miti di mio interesse dai vari folclori, anche sconosciuti – come ad esempio il folclore italiano, troppo sottovalutato – e su di essi mi sono basato per creare le mie creature soprannaturali, con le loro caratteristiche, adattandole al contesto della mia storia. Ho lasciato sempre almeno una caratteristica che riconducesse al mito in questione, sia per chi come me è appassionato di mitologia, sia per chi è meno avvezzo.
Tendo a spiegare e descrivere almeno l’80% dei mostri che si incontrano per facilitare la comprensione e non confondere il lettore.

Veniamo ora a Lara, la tua protagonista, giovane cacciatrice di mostri. C’è un motivo particolare dietro la scelta del suo nome? E per quale motivo hai scelto una ragazza, come protagonista?

Lara è uno dei miei nomi preferiti e, nonostante l’accostamento della mia saga con The Witcher – per chi non lo sapesse, nella serie c’è un personaggio fondamentale, nonostante sia poco presente, che si chiama Lara – non ho scelto il suo nome per quello.
Io sono un amante dei videogiochi e come potevo non essere un fan di Lara Croft? Penso tutti la conoscano, persino chi non ha mai toccato un videogioco in vita sua. È un personaggio iconico della storia videoludica che ha preso vita anche grazie ai film interpretati da Angelina Jolie (di cui ho apprezzato persino l’ultimo, nonostante sia stato molto criticato).
Ammetto di non essere un fan di Tomb Raider, non li ho giocati tutti, ma amo il personaggio di Lara Croft ed è il primo nome che mi è venuto in mente per la mia protagonista che poi è rimasto. Qualche nome, anche tra i personaggi principali, è cambiato con il tempo, lei invece no. È stato il primo personaggio che ho creato e su cui ho deciso di basare l’intera storia, è parte del mio cuore e non potrei mai immaginarla con un altro nome.
Perché ho scelto una ragazza? In realtà, non saprei darti una risposta precisa.
Avevo pensato di creare un protagonista maschio inizialmente, e vorrei farlo in futuro, ma mi sono sempre trovato bene con i personaggi femminili, trovo che sia più interessante costruire una storia su una ragazza giovane anziché su un uomo, non so spiegarti il perché.
Lara non è di certo una di quelle ragazze che piange in continuazione né viene sessualizzata per l’appagamento del lettore – detesto queste cose. Possiamo dire che è un personaggio forte e coraggioso, ma allo stesso tempo sensibile e fragile. La sua facciata arrogante nasconde più di una fragilità, anche a causa di tutto ciò che dovrà affrontare e che la porterà a maturare.
Che dire? Spero che la amerete quanto la amo io.
Inoltre, mi sento di dire che, per come è caratterizzata, Lara è un grande omaggio alle donne. Non è di certo un’eroina invincibile come le donne vengono descritte in molti libri fantasy, anzi, ma è sicuramente una ragazza in gamba che sa il fatto suo.

Immagina che Lara ti scriva una lettera. Cosa pensi che ti direbbe?

Probabilmente mi direbbe che mi odia per tutto ciò che le ho fatto passare.
Lara ne passerà veramente di tutti i colori purtroppo, e io stesso che ho scritto l’intera storia, in alcuni pezzi mi sento male per lei, come se fosse reale, come se fosse una figlia. Provo empatia nei suoi confronti.
Nella sua avventura subirà un’evoluzione costante sia nei modi di fare che in molte altre cose, la Lara che conoscerete nel primo romanzo sarà ben diversa da quella che ci sarà nel quinto, dove sarà molto più matura, più adulta, e scoprirà tante cose di sé di cui non aveva consapevolezza.
Forse mi ringrazierebbe anche, una volta realizzato che, se è diventata la Lara che vedrete nell’ultimo capitolo del quinto libro, sarà anche e soprattutto grazie a ciò che ha dovuto passare.
Qualcosa di buono me lo direbbe anche prima probabilmente: insomma visivamente è un bel personaggio e ben caratterizzato, non può lamentarsi. Nel mio profilo IG ho un disegno di Lara che rispecchia esattamente come io l’ho immaginata e come la descrivo, santa pazienza dell’artista che si è occupata del disegno e che ancora mi supporta e sopporta.

Nei capitoli disponibili online, non si ha modo di conoscere i personaggi che muovono le fila della storia, per cui, senza fare spoiler, né rivelare nomi, parlaci del personaggio della tua storia in cui più ti identifichi o che più ammiri.
È vero, i primi due capitoli sono solo un incipit per dar modo al lettore di capire come saranno i miei romanzi e come scrivo; di storia succede ben poco e inizia solo dal secondo capitolo, più o meno.
Nel primo mi sono concentrato sul dare un’idea al lettore di chi è Lara, di come combatte, del suo potere e soprattutto della presenza di mostri pericolosi. Quindi, a livello di storia succede ben poco.
Nel secondo, la trama inizia a prendere forma e, in un flashback, presento sia la madre che il padre di Lara. Entrambi sono poco presenti nel primo romanzo, saranno molto più importanti dal secondo in poi e personalmente ho davvero un debole per Lucy, sua madre.
Non ho problemi a rivelare i nomi di personaggi che si vedranno più in là, per me sarebbe uno spoiler dire che ruolo ricoprono determinati personaggi, in quanto non sempre si scoprirà subito. Altri invece fin da subito si mostreranno come quelli che sono.
Sarà scontato, ma io mi ritrovo molto in Lara, nonostante sia una ragazza. Lara è ispirata a un personaggio in particolare della serie The Witcher – non l’ho mai nascosto e penso sia anche palese -, tuttavia, la caratterizzazione di Lara è stata basata al 90% su di me, come si comporta lei e come agisce, spesso e volentieri, mi ricorda me stesso. La sua arroganza in alcune scene e con alcune persone, la sua curiosità, il suo amare leggere, l’essere coraggiosa, sono tutte caratteristiche in cui mi ritrovo e sono contento di aver creato Lara così. Come ho detto, per me è come una figlia.
Mi sento di citare almeno altri due personaggi che mi stanno a cuore e che non svelerò chi sono né che ruolo ricoprono. Sono i miei preferiti subito dopo Lara e no, non sono né il padre né la madre della protagonista.
La prima si chiama Bea e verrà presentata come una nobile misteriosa e affascinante, molto sulle sue e incredibilmente intelligente. Lei è davvero una mia debolezza, la amo con tutto me stesso e spero che piacerà anche ai lettori.
L’altro personaggio è Bianca, un’Antica come il padre di Lara, ossia una mutante cacciatrice di mostri – non è uno spoiler, viene rivelato subito appena la si incontra. Dove e che ruolo avrà? Lo scoprirete leggendo. Anche lei è un personaggio molto intelligente, forte e importante per l’intera saga.
Entrambe le amo a tal punto da aver dedicato loro dei racconti al di fuori della saga che ho scritto in questo ultimo periodo e che forse un giorno vedranno luce, chissà.

Veniamo ora all’iter di pubblicazione del tuo romanzo. Parlaci della tua scelta e di come è avvenuto il processo di selezione. Aggiungi anche qualche dritta rivolta a quegli autori che vorrebbero pubblicare il loro romanzo attraverso l’editoria tradizionale.
Io, come credo tutti gli scrittori che vogliono fare della propria passione un lavoro, ho una grande casa editrice che sogno e con cui un giorno spero di poter pubblicare un libro o anche una nuova saga, chissà.
La mia casa editrice dei sogni è Editrice Nord, l’editore che ha portato in Italia The Witcher e che mi ha regalato tanti altri bei libri che ho tuttora in libreria, non solo di genere fantasy!
Loro sono stati i primi a cui ho mandato il mio manoscritto, ma purtroppo sappiamo tutti che è difficilissimo già per gli autori affermati farsi notare da una casa editrice del genere, figuriamoci per un esordiente. Per cui ho continuato a lavorare al primo romanzo, che inizialmente era molto diverso, e poi ho iniziato a scegliere altre case editrici.
Molti tendono a mandare manoscritti a destra e sinistra, e sicuramente così è più facile ricevere una risposta positiva, ma non è il mio caso. E poi, una risposta positiva senza aver scelto accuratamente a chi affidare il nostro manoscritto è davvero ciò che vogliamo? Io non ci metterei la mano nel fuoco.
Dopo Editrice Nord, ho avuto la malsana idea di provare a partecipare al concorso IoScrittore, un concorso indetto dal gruppo Gems, famoso e conosciuto, nella speranza di poter pubblicare con una delle case presenti che formano il gruppo editoriale.
Non vi dirò che è stato il più grande errore che potessi fare, ma ho ricevuto dei commenti davvero orribili e cattivi. C’è differenza tra un commento costruttivo e un commento cattivo.
Un commento costruttivo fornisce spunti per migliorare, motivando cosa non è piaciuto.
Un commento cattivo è sterile e fa solo male.
Altri, al posto mio, si sarebbero demoralizzati e avrebbero lasciato perdere, probabilmente. Forse avrebbero anche pianto, perché anche se erano commenti anonimi, sono stati motivo per me di esclusione dal concorso. Che motivo c’era di rivolgere insulti gratuiti al mio lavoro? Con il senno di poi, meglio così però.
Io ho comunque continuato a lavorare senza buttarmi giù, perché avevo e ho tuttora quella passione di chi vuole fare questo nella vita. Anche ora, che sono arrivato alla pubblicazione, per me è solo l’inizio.
Dirò solo che dei nove commenti ricevuti nell’ambito del concorso IoScrittore, solo uno era costruttivo, in quanto elencava errori sia di sintassi che altro – ed è sacrosanto, se le critiche fossero tutte così sarebbe solo che un bene. Senza sbagliare non si può migliorare.
Per il resto, ho ricevuto solo commenti fuori luogo e per nulla utili, se non a buttare giù una persona e a demolire un lavoro fatto con passione.
Ho selezionato altre case editrici che conoscevo e di cui ho i loro libri, per lo più grandi e quindi consapevole già che sarebbe stata una speranza vana.
L’ho mandato anche ad altre case che pubblicano fantasy e con cui sarei stato contento di pubblicare, ma purtroppo non è andata come previsto. Verso luglio ho iniziato a valutare il self publishing per cui ho creato la mia pagina Instagram per farmi conoscere, ho iniziato a cercare grafici, editor e tutto ciò che serve per un buon self publishing perché io sono dell’idea che se ben fatto può essere allo stesso livello di una pubblicazione con una casa editrice, se non superiore, a volte.
Proprio con la mia pagina Instagram ho conosciuto tante belle persone che mi hanno spronato a non mollare, anche all’ennesimo rifiuto, perché veramente ne ho presi molti – mi sento di citare come faccio spesso la ragazza che gestisce il blog Narrativa Fantasy, la prima tra le persone che ho conosciuto su IG ad aver creduto in me, ad aver apprezzato ciò che ho scritto e a pubblicare i primi due capitoli sul suo blog. Senza di lei nessuno li avrebbe letti in anteprima e ne sono davvero contento.
In seguito, avevo trovato un editore che sembrava buono, avevo letto un libro da loro pubblicato, prima di inviare il manoscritto, e loro avevano detto di credere nella mia opera. Ho firmato il contratto e iniziato l’iter di pubblicazione, che poi io stesso ho interrotto, perché purtroppo le mie buone impressioni iniziali sono state disattese.
I consigli stanno in ciò che ho scritto, non mi sento di aggiungere altro se non di ribadire di scegliere bene la casa editrice con cui volete pubblicare, assicuratevi che abbia un buon editor, un buon grafico e che sia attiva sui social. Comprate i loro libri per capire come curano la pubblicazione e se conoscete qualche autore che ha pubblicato con loro, non esitate a scrivergli/le!
L’esordio nel mondo della scrittura è fondamentale e potrebbe segnare la vostra carriera. Se il libro è di qualità la gente sarà ben felice di comprare gli altri, ma in caso contrario? Diventa più difficile.
Inoltre, la casa editrice prenderà i diritti per almeno due anni – varia da casa editrice a casa editrice – e questo vuol dire che per quel tempo non potrete fare altro con il vostro manoscritto. Quindi perché non impiegare più tempo nella scelta, anziché rovinarvi con le vostre mani? La fretta non è mai una cosa buona, specie in questo mondo. Piuttosto che affidarlo a chi non si impegna e non fa niente – perché ce ne sono, ve lo assicuro –, tanto vale pubblicare in self, no?

Ultima domanda: perché un lettore dovrebbe acquistare il tuo libro?

Una domanda interessante a cui cercherò di rispondere nel miglior modo possibile.
Il mio libro non è assolutamente per tutti, è ovviamente pensato per gli amanti del fantasy. Tuttavia, la scrittura semplice e scorrevole è stata pensata per avvicinare al genere anche chi non è appassionato di fantasy, così da rendere la storia più semplice da capire e da seguire. Vi assicuro che ho letto fantasy complessi, scritti con stile aulico, che io da amante del genere ho faticato a seguire.
La mia saga ricalca molto la nostra realtà proprio per la violenza e per la cattiveria del genere umano, nonostante sia un mondo inventato da me.
È una storia in cui la protagonista non è un eroina invincibile, ma una ragazza che, anche se forte e abile, è fragile e sfaccettata, una ragazza che crescerà nel corso dell’avventura e in cui penso si possano ritrovare molte persone, emozionandosi pagina dopo pagina nel vedere cosa succederà.
È una storia in cui saranno presenti molte altre razze e tantissimi temi attuali, intrecci ed eventi che secondo me potranno emozionare molte persone!

Grazie di questa bella intervista. Ti auguro buon lavoro con il tuo romanzo che, lo ricordo a tutti i lettori, uscirà all’inizio del 2023.

Grazie a te per questa opportunità Chiara, sono contento di aver potuto usufruire di questo spazio per poter parlare del mio romanzo, sei stata gentilissima e per me è un onore. Non sono nessuno, in fondo, solo un semplice scrittore esordiente con tanta passione.
Come hai detto tu, il romanzo uscirà nei primi mesi del 2023, quando di preciso ancora non lo so. Mi è stato fornito un periodo indicativo, ma non posso svelarvelo!
Spero di avervi convinto a dare una possibilità alla mia saga. Non vedo l’ora di leggere la vostra opinione a riguardo!

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