Il giovane Holden – J. D. Salinger

Sul mio blog, ho parlato spesso di questo libro, senza però mai recensirlo nel dettaglio, per cui direi che è arrivato il momento di farlo.

Ho letto “Il giovane Holden” alle medie, tra la seconda e la terza, su consiglio della mia prof di italiano. All’epoca non amavo leggere e questo libro, insieme a “Un ragazzo” di Nick Hornby, è stato ciò che ha avviato la mia lenta trasformazione in una lettrice.

Penso che questo libro vada letto all’età giusta, nell’adolescenza o in età adulta con uno sguardo rivolto alla propria adolescenza.

Osservare Holden con occhio adulto e critico non consente di apprezzare al meglio questa lettura, salvo alcune rare eccezioni.

Di questa lettura, all’epoca, avevo amato la scrittura informale, così diversa dai grandi classici che di solito la scuola propone, e mi ero in parte riconosciuta nella ricerca di un significato che Holden si pone tra domande esistenziali sul suo futuro, su ciò che davvero desidera e anche su che fine fanno le anatre di Central Park durante l’inverno.

Ricordo con infinita dolcezza la “grande” Phoebe, la sorella di Holden, piccola ma dotata di una maturità precoce di cui Holden si sente privo.

Holden cerca se stesso, non sa cosa vuole nella vita, eccetto diventare un “prenditore nella segale”, il testo di una canzone che lui ha storpiato e che è il titolo originale del romanzo “The Catcher in the Rye”.
Nel suo desiderio futuro, si vede tutto il suo distacco dalla realtà, nella quale non trova significato né appagamento, se non piccoli piaceri momentanei ed effimeri.

All’epoca non avevo davvero capito quale magia questo libro e “un ragazzo” avessero innescato ma, a distanza di quindici anni, ancora li ricordo con immenso affetto.

Conosciuti come “noiosi libri scolastici” per opera della mia prof di italiano, li porto ancora nel cuore come letture fondamentali nel mio percorso di crescita, non solo letterario ma anche personale.

La mia prof è stata la prima figura di riferimento in ambito scolastico a dirmi che potevo farcela, che non ero la bambina stupida della classe, e l’ha fatto insegnandomi la sua materia e consigliandomi libri davvero adatti a me e alla mia età.

Nella saga fantasy che ho scritto in questi anni e la cui uscita è imminente, un personaggio chiave della narrazione porta il nome di uno dei due coprotagonisti di “un ragazzo”.
Si tratta di un personaggio caratterizzato in modo del tutto diverso dal protagonista di Hornby, ma la traccia base della mia saga fantasy è nata proprio quindici anni fa, poco dopo la lettura di “Un ragazzo”, e volevo in qualche modo inserire un riferimento a un libro che, insieme a “Il giovane Holden”, ha lasciato in me una traccia indelebile.
Ovviamente, in tutte le revisioni che sono seguite, non l’ho mai cambiato.

Mi dispiace che la mia prof di italiano non possa leggere queste parole, perché sono certa che sarebbe contenta di aver aiutato a crescere una bambina “problematica”, come Holden e Marcus.

Se non conoscete questo libro, spero che gli darete una possibilità. Se invece lo avete letto e non lo avete apprezzato, dategli una seconda possibilità, provate a rileggerlo con gli occhi di una ragazzina che le maestre delle elementari avevano convinto di essere un fallimento.

Leggetelo con gli occhi di un adolescente confuso e insicuro che cerca la sua strada, un adolescente che desidera una guida ma lo comunica nel modo più respingente possibile, e capirete i tormenti interiori di Holden, non semplice ragazzo svogliato, ma ragazzo sfiduciato alla ricerca di un posto nel mondo.

Di solito, se una recensione vi è piaciuta, vi chiedo di supportare il mio blog iscrivendovi alla newsletter.
In questo caso, vi chiedo solo di ripensare agli adolescenti che siete o che eravate e di soffermarvi per un attimo a pensare a quali figure di riferimento vi abbiano guidati lungo la via, in modo diretto o indiretto.

Se ne avete la possibilità, ringraziate queste persone.
Non sapete cosa riserva il futuro e potreste non avere più occasione di farlo.

2 Comments

  1. Che bella recensione Chiara.
    Tra l’altro la Vespa, il “Giovane Holden” e il tuo ricordo della scuola mi hanno risvegliato la nostalgia della mia lontana adolescenza.
    Eh che bei tempi, gioie, speranze, sogni e anche disillusioni e amarezze. Tutto in effetti fa parte del nostro bagaglio di crescita.
    Ho letto anche una bella notizia: finalmente il tuo romanzo fantasy di cui ci racconti da tempo sta per arrivare ☺️…
    Lo leggerò sicuramente, un augurio a te e alla tua “storia” 👋

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    Rispondi

    1. Ciao Mary,
      Sono davvero felice che questa recensione abbia risvegliato in te ricordi di gioventù.
      E sono ancora più felice di sapere che mi seguirai nelle avventure della mia saga fantasy 🙂
      Grazie per il tuo continuo supporto!

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