Oggi vorrei parlarvi di “Sole in terra”, un romanzo distopico ambientato tra la lucente città di Auralia, dove tutto sembra possibile sulla base del merito, e la degradata Rames, cittadina che ospita al suo interno il quartiere delle Siringhe, dove hanno luogo le attività di spaccio.
La narrazione si svolge in prima persona, alternando i punti di vista dei personaggi, a partire da Audrey, ragazza adottata da una famiglia prestigiosa di Rames che desidera abbandonare la città natia, per trasferirsi ad Auralia.
All’inizio le sue motivazioni non sono chiare: vive in una bella casa, con un fratello gentile e premuroso. Che motivo potrebbe avere per volersene andare? Scoprire la verità sulla morte dei suoi genitori biologici è una giustificazione sufficiente a mettere in pericolo se stessa e i suoi amici nel tentativo di raggiungere Auralia in un viaggio lungo e disseminato di ostacoli?
Col passare delle pagine, si scopre però che le motivazioni di Audrey non si limitano a una ricerca di verità, ma vanno più a fondo e scavano nella sua identità, nelle possibilità che le sono concesse nel futuro e anche in quello che “avrebbe dovuto” essere il suo futuro, prima della morte dei suoi genitori.
Ad accompagnare Audrey nel suo viaggio, ci sono il fratellastro Apollo, lo spacciatore Roscoe, la cui scorza dura nasconde in realtà una personalità molto più sfaccettata di quanto appaia all’inizio, le sorelle Agnes e Litzy (figlie di madri diverse) e un loro cugino, Lucas.
Le voci dei personaggi si succedono una dopo l’altra, con modi di interagire, pensare e, soprattutto, parlare ben riconoscibili.
La forza di questo romanzo è senza dubbio lo stile frizzante che dà vivacità alla narrazione e carattere ai protagonisti, fino all’inatteso finale.
A volte, le apparenze ingannano, soprattutto in un contesto come quello di Rames, in cui le possibilità offerte a un individuo dipendono dal suo cognome e dalla sua posizione sociale, non certo dal merito, come sanno bene Audrey, Roscoe, Lucas e Litzy.
Tra l’altro, se il disagio e l’insofferenza di Lucas nei confronti di Rames vengono mostrati fin dall’inizio, è solo verso la fine che si scopre chi, più di ogni altro, cova odio, invidia e risentimento nei confronti di Rames e, in particolare, della sua famiglia.
Inoltre, quando l’odio e l’invidia prendono il sopravvento sulla razionalità, l’unica possibilità è un tragico epilogo.
“Sole in terra” inizia come la storia di un viaggio fisico, un trasferimento verso Auralia e verso un futuro luminoso, ma all’improvviso cambia rotta e diventa un viaggio all’interno della psicologia dei personaggi, tra traumi, segreti celati, errori irreparabili e anche l’accettazione di un destino che, forse, era già scritto, fin dall’inizio.
È un romanzo avvincente, adatto a chi cerca un buon distopico in cui l’ambientazione fa da contorno alla crescita e all’evoluzione dei personaggi che muovono la storia.
Ringrazio tantissimo Vera Lazzaro per la collaborazione: è stato un vero piacere leggerti!