Un riassunto dell’ultimo anno

8760264040_d70aa81cf5_oÈ passato quasi un anno dall’ultima volta che ho aggiornato il blog e, nel frattempo, sono successe un po’ di cose.

Ho cambiato casa, sono andata a vivere con il mio ragazzo e, per tre mesi dopo il trasferimento, non ho scritto nulla. Mi sono dovuta ricreare un angolo adatto alla scrittura, che ormai si trova in pianta stabile sul divano.
Non riesco a scrivere a letto, alla scrivania e nemmeno al tavolo della cucina. Il divano è il posto giusto.

La stesura di LEDE è ancora in corso e ormai so per certo che mancherò la scadenza che mi ero prefissata di circa 6 mesi. Avevo sottovalutato il terzo arco narrativo e le decine di sottotrame che avevo sparso nei due precedenti archi narrativi.
In questi mesi, oltre a proseguire nella stesura, ho fatto anche un editing massiccio della prima parte, che ora è molto più coerente e strutturata rispetto agli inizi.
Facendo questo lavoro di revisione e, in gran parte, riscrittura, sono giunta a una grande verità: l’editing fa male all’autostima.
Rileggere capitoli scritti circa tre anni fa rende evidenti tutti gli errori e le ingenuità commesse quando la storia era ancora in forma embrionale.
A editing parzialmente ultimato, però, devo dire che sono soddisfatta della piega che ha preso la storia.

Ho smesso di aggiornare il blog perché, a un certo punto, mi sono trovata a riflettere a proposito di quali vantaggi e svantaggi comportasse mantenerlo.
I vantaggi che ero riuscita a individuare erano 2:

  1. Un confronto diretto con i lettori che mi permetteva di rispondere ad alcuni miei dubbi relativi alla narrativa.
  2. Un modo semplice e veloce per sbloccarmi quando non riuscivo a proseguire con la scrittura di LEDE.

Gli svantaggi, alla fine, hanno fatto pendere l’ago della bilancia verso il silenzio.

  1. Ogni settimana arrivavo alla mezzanotte del sabato senza nulla da pubblicare e dovevo spremermi le meningi per cavarci qualcosa che fosse anche solo lontanamente leggibile, con conseguente aumento di stress.
  2. Più LEDE prendeva forma, più rari diventavano i periodi di blocco. Gli articoli che mi erano utili per riprendere a scrivere erano in netta diminuzione.
  3. Il tempo di gestione di un blog non richiede solo le ore necessarie a pensare e stendere un articolo. Il post va impaginato e pubblicato. Ai commenti e ai messaggi privati è doveroso rispondere, fosse anche solo per rispetto nei confronti dei lettori che hanno investito il loro tempo per esprimere un’opinione.

Insomma, vivevo la gestione del blog come un modo per sottrarre tempo a ciò che mi dava realmente soddisfazione.

A me piace scrivere narrativa.

Ogni tanto mi piace variare e scrivere qualche post su un libro che ho letto o su qualcosa di nuovo che ho imparato relativo alla scrittura, ma non ho alcun interesse a mantenere una pubblicazione costante, sebbene le best practices del blogging dicano il contrario.

Riassumendo, cos’ho imparato dalla gestione del blog?
Ho imparato che non sono una blogger. Sono solo una persona a cui piace immergersi in un mondo immaginario per qualche ora al giorno e portare avanti le storie dei suoi personaggi.
Mi dà soddisfazione rileggere ciò che ho scritto, vedere i miglioramenti nello stile e ritrovare indizi che non ricordavo nemmeno di aver seminato in mezzo a quelle centinaia di pagine.

Mi piace avere un contatto diretto coi lettori?
Sì, molto, ma proprio perché mi piace questo contatto coi lettori, mi sento in dovere di pubblicare testi di qualità e non cavati fuori a forza in venti minuti scarsi e con la palpebra che cala.

Continuerò ad aggiornare il blog?
Sì.

Lo farò con una pianificazione costante come in passato?
No. Pubblicherò quando avrò voglia di condividere qualcosa senza la necessità di prendermi a frustate per rispettare una scadenza.

Ringrazio tutti coloro che hanno continuato a scrivermi e a seguirmi anche in questi mesi di silenzio, così come ringrazio chi ha seguito il blog nei suoi mesi di attività.

Alla prossima.

 

2 Comments

  1. Ciao Chiara! Purtroppo mi era sfuggito questo post in mezzo alla miriade di blog che ormai mi ritrovo a seguire.
    Capisco la tua situazione, io mi ero ripromesso di pubblicare almeno un post a settimana durante la stagione apistica, ma sono finito col passare molto più tempo con le api che al pc.
    Se da un lato mi dispiace non mantenere una certa costanza nella pubblicazione perché alcuni contatti tendono ad allentarsi, dall’altro lato sono contento di aver trascorso tanto tempo nel fare una cosa che mi appassiona.

    Ora rimboccati le maniche e tienici aggiornati sulla realizzazione di LEDE!
    Buon lavoro!

    Luca.

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    Rispondi

    1. Ciao Luca!
      Sicuramente è molto più salutare trascorrere il tempo con le api che con il pc. Fare qualcosa che ci appassiona è sempre un toccasana per il fisico e per l’umore.
      Ho smesso di commentare sui blog, altra attività che mi richiedeva parecchio tempo, ma non ho smesso di seguire quelli che erano e sono i miei preferiti.
      Ho seguito con piacere le tue vicissitudini nel recupero degli sciami, l’attività che forse, dell’apicoltura, mi piace di meno…
      Così come apprezzo molto i tuoi articoli sugli insetti impollinatori e sulla smielatura (adoro il miele in favo).

      Buon lavoro a te e buon inverno apistico!

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      Rispondi

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