Toscana (seconda parte)

montepulcianoQuesta seconda parte è stata più complessa della prima da scrivere perché, oltre ai luoghi, volevo rendere giustizia alle persone che abbiamo conosciuto in questo viaggio.
Spero di esserci riuscita almeno un pochino.

Montepulciano
montepulcianocopNel corso della mia visita a Montepulciano ho trovato un parcheggio gratuito, senza calca, a meno di un chilometro a piedi dalle mura. Mi sembrava così tanto incredibile che ho passato l’intera giornata col terrore di essere multata. In realtà, era davvero quello che sembrava: un parcheggio gratuito. Di conseguenza non mi spiego, salvo difficoltà motorie, la ressa per posteggiare l’auto nel parcheggio più vicino, pienissimo e pure a pagamento.
A parte questa piccola parentesi, quel giorno c’era il sole e un bel vento fresco. Passeggiare nelle vie del paese, tra scorci caratteristici e negozietti di alimentari, era un piacere. Ho raggiunto il punto panoramico da cui, grazie alla giornata limpida, si poteva apprezzare una vista mozzafiato sulla campagna circostante fino al lago.
montepulcianoquadroSubito dopo sono entrata nell’atelier di Frassineti Arnaldo, artista esperto nell’arte dell’intarsio, nato a Marradi l’8 aprile 1944. L’artista mi ha raccontato che tutti i suoi quadri sono fatti con pezzi di legno differenti e che vende le sue opere online solo a chi ha già acquistato presso il suo atelier almeno una volta, perché gli piace conoscere di persona i suoi acquirenti.
Per una patita di essenze come me, annusare il profumo dei suoi quadri è stata un’esperienza unica. Si sentivano decine di profumi diversi, alcuni delicati, altri più decisi, quali la resina di pino e il legno d’ulivo.

Bagni San Filippo
p1010651Mi piace tantissimo il mare d’inverno oppure quello freddo del nord Europa (in cui, più di una volta, mi sono arrischiata a fare il bagno, nonostante il terrore di cosa potesse esserci in acqua, dalla paura razionale delle meduse, a quella irrazionale degli squali).
Nuoto come un pesce ma, dopo essermi beccata un’alga urticante, in mari caldi, quali il Mediterraneo, non nuoterò mai più.
Visto il caldo, ho fatto una giornata a Bagni San Filippo.
Si tratta di sorgenti termali sulfuree libere in cui la balneazione è gratuita e consentita. L’acqua è abbastanza calda, quindi appena usciti si prova una fantastica sensazione di refrigerio, soprattutto se ci si stende all’ombra sotto gli alberi.
p1010671Il parcheggio è gratuito. Ovviamente, chi tardi arriva, male alloggia. Io sono arrivata in tarda mattinata, quindi mi sono fatta a piedi un paio di chilometri per raggiungere le sorgenti.
Le formazioni minerarie sono bianche ed elaborate, ricordano delle cascate di ghiaccio. Il fondo delle pozze d’acqua è melmoso quindi, per chi non apprezzasse particolarmente la sensazione di viscido sotto ai piedi, consiglio delle scarpette da scoglio.

Bolgheri e Monteverdi Marittimo
Anni fa, con la mia famiglia, andavo spesso a Sassetta (LI) così, nonostante alloggiassi a San Gimignano, ho voluto fare una gita ai luoghi delle mie vacanze passate. Ho fatto rotta su Bolgheri, dove ho poi pranzato, per ammirare il viale di cipressi che conduce al paese.

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I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
Van da San Guido in duplice filar,
Quasi in corsa giganti giovinetti
Mi balzarono incontro e mi guardar.
Mi riconobbero, e — Ben torni omai —
Bisbigliaron vèr’ me co ‘l capo chino —
Perché non scendi? Perché non ristai?
Fresca è la sera e a te noto il cammino.
Oh sièditi a le nostre ombre odorate
Ove soffia dal mare il maestrale:
Ira non ti serbiam de le sassate
Tue d’una volta: oh non facean già male!
Carducci, Davanti a San Guido

Nel primo pomeriggio sono ripartita. Avrei voluto fare una sosta a Castagneto Carducci ma erano già quasi le quattro e la mia meta era Monteverdi Marittimo. Sapendo che il viaggio di ritorno sarebbe stato lungo, ho tirato dritto, per non dover guidare col buio.
Arrivata a destinazione, ho atteso che aprisse il motivo del mio viaggio: il negozio di specialità alimentari Mucci.
mucciDall’epoca delle vacanze con la mia famiglia a oggi, quando si va in provincia di Livorno, si passa dal Mucci, per prendere i pecorini del Mucci e i cinghialetti del Mucci (piccoli salamini di cinghiale, saporiti e gustosi).
Come sempre, ho fatto incetta di goloserie e portato un saluto al proprietario dopo tanti anni.
La degustazione è rimasta eccellente, la grotta dei pecorini e la stanza dei salumi meritano una visita. Quando siamo arrivati, i salumi erano appena stati pepati. C’era pepe ovunque e un profumo fantastico.
L’unica cosa che ho provato a rifiutare, con scarsi risultati, è stato un bicchiere di vino.
Il proprietario mi ha detto “non ti mettere in cammino se la bocca non sa di vino”.

Castellina in Chianti
p1010688È un borgo che si sviluppa su un’unica via centrale e su qualche piccolo vicolo laterale. I margini delle strade sono pieni di gallerie d’arte e di negozi di alimentari che invogliano a fermarsi per assaggiare qualcosa.
Nel corso della mia visita, sono entrata in una galleria fotografica, catturata da stampe lucide con colori puri e brillanti.
Ho parlato con il fotografo, Andrea Rontini, che mi ha raccontato di come sia cambiata la sua professione e soprattutto il metodo di stampa delle foto.
La ragione per cui i suoi scatti apparivano così luminosi era dovuta al metodo “cibachrome”.
Dal sito del fotografo:
Le stampe vengono fatte su una base di poliestere dimensionalmente stabile-triacetata, essenzialmente una base in plastica opposta alla base di carta tradizionale. Poiché si impiegano tinte di azoto sulla base di poliestere, la stampa non si scolorisce, non perde di intensità nei colori, non si deteriora per lungo tempo. Le caratteristiche delle stampe Ilfochrome sono la chiarezza d’immagine, purezza di colore, più ecologicamente sicure oltre ad essere impiegate in processi di archiviazione in grado di riprodurre con incredibile accuratezza la diapositiva originale.
Il procedimento Cibachrome a distruzione di coloranti azoici è stato originariamente realizzato, nel 1960, dalla Ciba-Geigy Corporation in Svizzera.
Più tardi questo processo di stampa fu acquistato dalla Ilford che cambiò il nome in “Ilfochrome”. Nel mondo è stato commercializzato come Ilfochrome Classic ma comunemente è chiamato ancora oggi Cibachrome
.

La produzione di cibachrome è  terminata, ciò significa che, in futuro, nessuno potrà più avvalersi di questo supporto per la stampa.
Sul sito dell’autore, potete vedere alcuni scatti disponibili alla vendita.
Io preferisco sempre la versione stampata delle fotografie, perché credo che mettano in risalto dei colori che a video non rendono allo stesso modo.
Nel caso del cibachrome, posso assicurarvi che la differenza tra una stampa e un’immagine vista a computer è immensa e ancor più marcata.
Il fotografo mi ha posta di fronte all’immagine stampata e al file visibile su internet. Non sembravano nemmeno la stessa foto.
Purtroppo, non ho modo di mostrarvi quella differenza, se non invitandovi ad andare a vedere coi vostri occhi un metodo di stampa che andrà definitivamente perduto.

 

2 Comments

  1. Molto bello questo tour in Toscana. Anch’io l’adoro. Ci sono stata per due estati, con due plot differenti: la prima totalmente in moto, 8 giorni e 4 alberghi in un giro “circolare”, dalle spiagge dei Forti dei Marmi, passando per Pisa, lungo la costa tirrenica, toccata e fuga a Volterra, poi giù a Orbetello; ritorno per l’entroterra, da Montalcino, a Siena per il palio, e su a Firenze per l’ultima tappa. Tosta, con i 38 gradi di agosto e l’abbigliamento da moto. Poi siamo tornati in auto, più rilassati, abbiamo affittato una casa nella campagna senese e ci siamo dati solo al tour gastronomico! Difficilissimo, dato che ovunque ti giri ci sono specialità eccelse.

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    1. Ciao, per qualche ragione il tuo commento era finito in quelli in spam…
      Il tour in moto dev’essere stato davvero bello tosto.
      Noi, con un abbigliamento estivo, abbiamo comunque sofferto parecchio il caldo. Appena salivamo in auto, mettevamo il climatizzatore al massimo e creavamo una piacevole atmosfera frigo.
      Per il tour gastronomico, eravamo partiti con l’idea del “si mangia sempre in casa, usciamo a cena solo per il mio compleanno”. Poi, vuoi che ho mangiato chili di pecorino, vuoi che i profumini che uscivano dai ristoranti erano molto invitanti, abbiamo ceduto più di una volta e, al ritorno, la bilancia ci ha tenuto a ricordarcelo 😀

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