Il fantasy è un genere di serie B

Come sapete, su Instagram curo la pagina librieracconti, su cui condivido recensioni veloci e piccoli scampoli di viaggio.

Su un blog come questo, il riscontro non è immediato come sui social.
Ci vogliono mesi prima di capire quali sono davvero gli articoli di successo, ossia quegli articoli che, anche dopo settimane dalla data di pubblicazione, macinano visite e like.
Su Instagram, invece, mi accorgo subito se un post è piaciuto o meno in base al numero di like, ai salvataggi, ai commenti e, soprattutto, alle oscillazioni nei follower.

Di recente, sulla mia pagina Instagram, ho recensito alcuni libri di genere fantasy che, a differenza di un grande classico o di un libro con “Adelphi” scritto in copertina, hanno portato a un numero di like inferiore a 30 e alla perdita di diversi follower.

Una ragazza, in particolare, si è anche presa il disturbo di scrivermi in privato, dicendomi che le dispiaceva moltissimo smettere di seguire la mia pagina, ma che non era interessata a bookblogger che parlano di “fantasy di serie B”.

Il fantasy in questione era “Il deserto in fiamme”, il primo volume della saga “Rebel” di Alwyn Hamilton e, onestamente, che l’abbia letto o meno, non importa.
Ciò che importa è che ogni volta che pubblico un fantasy perdo follower, ottengo un numero ridicolo di like e ricevo messaggi di tenore simile.
Mai così diretti, è vero, ma paragonabili.

Ci sono pagine dedicate a romanzi fantasy che accolgono migliaia di follower, tutti appassionati di fantasy, ma difficilmente mi capita di imbattermi in libri fantasy su pagine “miste” come la mia e, se capita, si tratta sempre di qualche caso editoriale da milioni di copie.

Siamo tutti d’accordo che il fantasy può piacere o meno, ma siamo davvero sicuri che sia un genere di serie B?
Ovviamente no.
Non capisco perché molte persone lo considerino un genere di poco conto, che tratta argomenti inventati, senza attinenza con la realtà e senza un valore culturale.
Periodicamente mi imbatto in gente che sostiene che il fantasy non abbia nulla da dire, a differenza di un bel classico russo o dell’intramontabile “Orgoglio e Pregiudizio” che, nel bookstagram, è un po’ come il prezzemolo.
Io penso che siano generi diversi, non paragonabili, e che tutti abbiano qualcosa da dire.

Non ci sono fantasy che possano essere definiti “classici”!
Penso che “Il signore degli anelli” possa essere considerato un classico ma, anche se non lo fosse, cosa ne dite dell’Orlando Furioso? Senza dubbio si tratta di un classico e sì, per me è fantasy, a meno che qualcuno di voi non abbia di recente recuperato il senno altrui sulla Luna con dei cavalli volanti.
I miti cavallereschi, la mitologia romana, la mitologia greca… Anche le fiabe dei fratelli Grimm.
Tutti questi sono fantasy.
E sono classici.

Ma quelli sono capolavori della letteratura mondiale!
Sì, ma prima di diventarlo, non lo erano.
Molti “classici” odierni sono nati come romanzi d’appendice, romanzi d’intrattenimento o “romanzi di serie B”, per citare qualcuno.
E poi, amare la lettura e amare i libri non si riduce a leggere solo “classici”.
Un romanzo d’intrattenimento, purché scritto bene, con uno stile originale, una trama scorrevole e ben congegnata, ha lo stesso valore di qualsiasi romanzo “impegnato”.
Si prefiggono scopi diversi, ma non esiste “serie A” o “serie B”.

Chiudo dicendo che è giusto leggere i classici, ancora meglio è giusto contestualizzarli nel periodo storico in cui sono stati scritti, ma non esiste solo la letteratura “impegnata”.
Basterebbe guardarsi un po’ attorno e provare qualcosa di nuovo per accorgersi che il mondo letterario è troppo vasto e variegato per suddividerlo in categorie.

Leggete ciò che vi piace e commentate ciò che vi piace.
Io ho commesso l’errore di dare ai miei follower ciò che volevano, invece di pubblicare ciò che mi piace davvero.
Non lo farò più.
Non fatelo neanche voi 🙂


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21 Comments

  1. Approvo!
    Io sono una lettrice curiosa, nel senso che leggo quello che mi fa bene quando scelgo di leggerlo.
    Ci sono momenti di approfondimento, di riflessione e di svago. Ci sono libri che ho incontrato per caso, sullo scaffale di una libreria o altri che mi sono stati consigliati da amici o tramite recensioni accattivanti.
    Leggo tutti i generi, non mi piace precludermi la lettura in base alla “categoria”.
    Il piacere di leggere è universale e i suoi viaggi possono spaziare ovunque.
    Hai fatto una scelta coraggiosa decidendo di leggere e recensire ciò che ti piace, come dici tu non sempre sui social paga, però resti fedele a quello che sei.
    E chissà magari un giorno potrebbe tornare di moda la libera espressione con educati scambi di vedute, magari quando sarà necessario accendere le webcam e metterci di nuovo la faccia nelle interazioni fra persone.
    Comunque, per quel che vale, hai la mia stima. 😉

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    1. Ciao Mary,
      Sarebbe davvero bello poter esprimere la propria opinione senza essere attaccati, denigrati o accusati di qualcosa.
      Se fosse d’obbligo “metterci la faccia” penso che gran parte degli attacchi di questo genere finirebbe.
      Oltre al fatto che leggere solo un determinato genere di libri è davvero limitante, con tutta la varietà narrativa che viene offerta ogni giorno!

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  2. Ho apprezzato moltissimo questo tuo articolo e ne condivido ogni singola parola. Corrisponde a una realtà che purtroppo vivo ogni giorno. Lavoro nelle scuole e qui il fantasy è ritenuto un genere di serie Z (altro che B!). Pregiudizi che per assurdo partono proprio da insegnanti, esperti che dovrebbero avvicinare i ragazzi alla scrittura. E invece, se uno studente ammette di amare i fantasy, subito viene bollato come un lettore frivolo o un perditempo. Che fannullone lui che a 15 anni dovrebbe passare l’estate a leggere i Malavoglia!
    Per un po’ ho combattuto, poi ho dichiarato sconfitta. Non con i ragazzi, ma con i colleghi, ai quali nascondo di leggere fantasy e di scrivere storie con una componente fantastica… tutto per non perdere la stima in ambito professionale.
    Comunque ora ti cercherò su IG e metterò il like ai romanzi fantasy, giusto per contribuire alla causa! XD

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    1. Ciao!
      Benvenuta nel blog 🙂
      Purtroppo, il fantasy è vittima di questo pregiudizio assurdo per cui viene di frequente associato a qualcosa di frivolo e infantile, una storiella per passare il tempo, quando molto spesso è invece una perfetta allegoria del mondo reale.
      Pensa che, su Instagram, ho attivato il follow su #librifantasy e #romanzifantasy proprio per contribuire alla causa XD

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      1. Io sono da poco su Instagram e sono pure antitecnologica in realtà, quindi spulcio raramente tra le pagine. Ora che so che esistono anche di romanzi fantasy, attiverò il follow pure io. Che poi leggo di tutto, mi piace spaziare e variare, anche per rompere la monotonia, ma proprio non sopporto quando un genere letterario viene etichettato a prescindere. Grazie della dritta 😉

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    1. Sì, ho notato anche questo…
      Molte bookblogger che leggono solo mainstream tendono a snobbare anche horror, sci-fi e altri generi.
      L’unico su cui pare esserci tolleranza è il giallo/noir.
      Comunque, anche io preferisco il Signore Degli Anelli 😀

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  3. Ciao, Chiara!

    Ho letto il tuo articolo, anche se ammetto di essere stato in malafede e di aver pensato fosse un clickbait (mea culpa!).

    Mi piacerebbe dire la mia.
    Gestisco un blog incentrato sulla narrativa fantastica, vista in modo critico, costruttivo, a volte “filosofico”, lasciami passare il termine.
    Dico solamente che io sono cresciuto a pane e Terry Brooks, questo per farti capire quanto mi piaccia il fantasy. 😂

    Come ogni blog che si rispetti, ho voluto ampliare la sua struttura anche sui social, creando degli spazi su Facebook e Instagram dove i miei lettori potessero magari incontrarsi e discutere sui temi trattati.
    I numeri di cui ti lamenti effettivamente sono “reali”, te lo dico per esperienza personale, e mi spiego meglio.
    Il tuo articolo mi è piaciuto perché hai centrato perfettamente il punto: ho sempre creduto che sia una “questione italiana” quello di disprezzare il fantasy, perché siamo un popolo troppo attaccato ad un concetto di razionalismo “tossico”, oserei dire, pertanto quella che nel Romanticismo veniva chiamata come “fuga dalla realtà” viene visto come tabù.
    Vediamo come sospetto qualsiasi cosa non rientri nella nostra esperienza diretta, e il fantasy, il suo elemento irrazionale immancabile, è visto molto male, soprattutto negli ambienti accademici.
    Non è ovviamente una cosa dichiarata, è quasi un comportamento inconscio.

    Complimenti per l’articolo, mi va di seguirti sia su Instagram che qui su WordPress.
    Se vorrai ricambiare sappi che troverai un tipo che parla di fantasy senza peli sulla lingua, qui 😛

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    1. Ciao Corvo,
      benvenuto nel blog!
      Non potrei essere più d’accordo, riguardo al razionalismo tossico.
      Mi sono fatta un giro sul tuo blog, ti seguirò molto volentieri.
      I tuoi articoli sono ben fatti e motivati, anche quelli impopolari.
      Ad esempio, io sono una fan di Harry Potter e trovo che sia una saga godibile, facendo riferimento solo ai libri del filone originale (non ho letto la sceneggiatura dell’erede, né ho seguito animali fantastici e altri spin-off), di cui non nego però voragini di trama e caratterizzazione di Harry e di Voldemort piuttosto carente.
      Riconosco all’opera della Rowling il merito di aver avvicinato centinaia di migliaia di adolescenti al fantasy, trascurato dalla scuola stessa, e sono d’accordo con te, quando dici che la Rowling dovrebbe mettere un freno alla campagna di autodistruzione che ha iniziato in nome del politically correct.
      Interessante anche il tuo pensiero sul fatto che il fantasy dovrebbe essere insegnato nelle scuole… Io vivo il fantasy come letteratura di svago da una parte e come metafora della realtà dall’altra. Questa ambivalenza, oltre alla presenza di decine di altri generi minori che vanno ad amalgamarsi all’universo fantastico primario di un’opera, lo rendono secondo me uno dei generi più completi che esistano.

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      1. Grazie innanzitutto per aver letto qualche articolo dal mio blog, mi fa piacere ti siano piaciuti. ♥️
        Guarda, ti dirò: tornassi indietro quegli articoli sulla Rowling non li farei 😅
        Non perché abbia cambiato idea o sua diventato più morbido, ma semplicemente perché li trovo troppo aggressivi, però sono contento ti siano piaciuti!
        Sono convinto di ogni cosa che ho scritto, ma ti dirò una cosa in più: non tutto di Harry Potter è da buttare, anzi!
        Il worldbuilding è una dei migliori mai letti, tant’è che il mondo di Harry Potter risulta vario, intrigante e molto ben fatto.

        Sul fantasy che va inserito nelle scuole: sì, oggi il sistema scolastico va riformato e se fossi insegnante incoraggerei a leggere fantasy.
        La fantasia, il fantastico, rende elastica la mente! 💪

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        1. Ho letto recensioni con toni peggiori, in passato, ma non per questo meno veritiere.
          Il world-building della Rowling è in assoluto uno dei migliori in cui mi sia mai capitato di imbattermi, ma i buchi di trama sono innegabili.
          Io stessa ho scritto articoli con toni discutibili, ma ci sta. Danno un po’ di brio al blog 😀

          Il fantasy rende elastica la mente, insegna a calarsi in realtà differenti dalla nostra e a vedere con occhi diversi il proprio mondo.
          Aiuta a comprendere e ad accettare “lo strano”, “il diverso”.
          Andrebbe decisamente incoraggiato.

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  4. Ciao Chiara! Sono da relativamente poco sul bookstagram, ma questa cavolata è passata anche fra le mie stories a distanza di tempo rispetto a quando hai pubblicato questo articolo. Ero sconvolta, giuro! La gente non ce la fa.

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    1. Ciao Marty!
      Anche io sono da relativamente poco nel bookstagram.
      Qualche mese, che a me sembrano secoli, ma poi vedo le altre che sono lì da cinque anni…
      Nel bookstagram ho trovato un sacco di ragazze simpatiche, con cui parlo sempre volentieri, ma anche tanta chiusura.
      In gran parte del bookstagram, vige la regola che i libri, quelli veri, sono i classici, tutto il resto è robetta da intrattenimento. Il fantasy, poi, non parliamone… Sono solo storielle per bambini, senza un significato.
      Il pregiudizio un po’ è implicito nella frequenza dei post dedicati ai fantasy (nettamente inferiore ai post dedicati ai classici) e un po’ è esplicito, come certa gente che mi ha scritto in direct…
      Diciamo che si prende il buono e si ignora il male, oppure lo si usa per scrivere post 😉

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    1. Anch’io all’inizio avevo creduto che si riferisse solo a Rebel, infatti le avevo chiesto perché non le fosse piaciuto, perché ero interessata al suo punto di vista.
      Lei mi ha confessato di non averlo mai letto e ha iniziato un pippone sul fatto che il fantasy in generale, con l’eccezione del signore degli anelli e delle cronache di Narnia, fosse solo un passatempo per adolescenti.
      Sosteneva che il fantasy non avesse contenuto, salvo appunto rare eccezioni, e che non fosse nemmeno letteratura.
      Poi mi ha bloccata, per cui non ho mai avuto modo di rispondere.
      Lei non è stata l’unica, comunque, a espormi un pensiero simile. Altre follower mi hanno detto che non leggono fantasy perché non vale la pena leggere storie di cose che non esistono…

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