Come ormai sa bene chi segue il blog fin dai primi tempi, tra i miei generi di lettura preferiti si annoverano il fantasy e i romanzi di formazione.
Quando scrivo non presto mai attenzione ai messaggi più o meno velati che inserisco nel testo e, se qualcuno mi chiedesse di identificare un messaggio in LEDE, potrei addirittura dire che non c’è.
O meglio, lo avrei fatto se il mio ragazzo, munito di santa pazienza, non avesse snocciolato un messaggio per ogni personaggio (e sono tanti, ve lo garantisco!)
Ognuno di loro comunica qualcosa di me o di quella che è la mia visione del mondo, ognuno di loro cresce attraverso un percorso temporale e psicologico che porta infine al fantomatico messaggio.
Sebbene LEDE sia un fantasy, contiene in sé molti degli aspetti del romanzo di formazione, a partire dall’attenzione che dedico allo sviluppo della personalità individuale di ciascun personaggio.
I personaggi in fase di formazione
I miei protagonisti hanno un’età che va dai 16 ai 30 anni.
Molti di loro sono incapaci di esprimere a parole ciò che vivono nella loro realtà quotidiana.
Alcuni non si esprimono per scelta, altri perché nemmeno sono consapevoli di quelle che sono le problematiche insite nella loro personalità, altri ancora perché, ogni volta in cui hanno cercato di comunicare ad altri quelle che erano le loro fragilità e debolezze, si sono trovati derisi o si sono visti sminuire quelli che erano i loro problemi.
Facendo due conti, tra i personaggi principali non si trovano molte figure equilibrate, anzi, direi che si possono contare sulle dita di una mano.
In questo quadro di personaggi coinvolti in vicende più grandi di loro e privi degli strumenti necessari per gestirle, s’inseriscono quelli che definisco personaggi guida.
Chi sono i personaggi guida?
Sono personaggi che presentano ruoli, all’interno della storia, e caratteristiche molto variegate. Alcuni si muovono sullo sfondo e sono per lo più presenze silenziose che ascoltano, supportano e sopportano senza mai giudicare. Non esprimono pareri, guidano gli altri personaggi verso quelli che sono i loro desideri e le loro aspirazioni.
Altri rivestono un ruolo centrale nella scena politica e militare del mondo di LEDE e, allo stesso modo, si curano dei progressi e dei problemi a cui i personaggi principali vanno incontro. Insegnano ma non si sostituiscono mai e, soprattutto, non giudicano. Quando un personaggio sbaglia, cercano le motivazioni dell’errore e fanno in modo che sia il personaggio stesso a comprenderle, senza la necessità di aggredirlo o sottolineare le mancanze commesse.
Danno fiducia a chi non ne ha in se stesso/a. Riconoscono i pregi, anche quando sono mascherati da paure e traumi pregressi.
I personaggi guida sono, dunque, personaggi che all’inizio del loro percorso risultano già formati e dotati di una personalità stabile. Personalità che certamente si è formata in passato ma che non ho interesse a narrare.
Il loro ruolo non è la crescita, è la formazione.
Sono figure che hanno più di cinquant’anni, che hanno una famiglia ma che non fanno necessariamente da guida a quelli che sono i loro figli, anzi, alcuni di loro finiscono per sostituirsi a delle figure genitoriali che non sono state in grado di assolvere a quelli che erano i loro compiti formativi.
Altri, invece, pur non avendo assolto ai loro doveri di genitori, sono in grado di essere delle buone figure guida.
Altri ancora nemmeno hanno figli.
Ad esempio, in LEDE ho una donna di 35 anni che, nonostante faccia eccezione in termini anagrafici e non sia madre, è in grado di sostenere uno dei personaggi principali e di smorzare quella che è la sua vena catastrofista, fino al raggiungimento di un equilibrio.
Per voi lettori, vi viene in mente qualche personaggio guida nelle storie che avete letto e amato?
Per voi scrittori, nelle vostre storie sono presenti dei personaggi guida? Che caratteristiche hanno?